Statemi bbene figliuoli/e. Ci sentiamo presto...
zio zliim, cugino di babbo natale.
P.S.: Domenica 23 famo un torneetto; chi vuole può venire, se gioga e se magna...mentre se beve!
giovedì 20 dicembre 2007
martedì 11 dicembre 2007
Come fanno i Professionisti
Pubblico parte di un interessante articolo che ho trovato su internet e poi tradotto ad uso e consumo personale. Ovviamente si parla di freccette...
"Si devono considerare due aspetti per diventare un buon giocatore: essi sono la precisione e la strategia. Precisione è l'abilità nel colpire un determinato bersaglio. Strategia è prendere le giuste decisioni al fine di scegliere a quale bersaglio tirare. In ogni partita a feccette, la precisione rappresenta il 90% delle possibilità di vincere, il restante 10% è strategia. Chi colpisce buona parte dei tripli cui tira è, di solito, il vincitore; ma se l'avversario riesce a tenere il passo, sarà la strategia a fare la differenza. Come sappiamo tutti, i momenti di incertezza durante lo svolgimento del match sono causa di distrazione e quindi di imprecisione. Avere una migliore strategia di gioco può certamente aiutare in questi frangenti e sicuramente incrementa la prestazione in due modi: il primo è la fiducia nei propri mezzi che porta la maggiore conoscenza del gioco. Vedere il mio avversario incerto sulle chiusure o affidarsi al sistema dello "shanghai" (triplo-doppio per chiudere) mi tranquillizza e stimola allo stesso tempo: so che se la gara si risolverà con la strategia, io lo batterò. La seconda è il ritmo. Ho notato che i giocatori tirano bene quando hanno stabilito un ritmo alle loro freccette. La cosa che comunemente spezza il ritmo dei giocatori, è la mancanza di strategia: è molto difficile mantenersi costanti quando ci si deve fermare a fare i conti a metà del tiro. Una delle scuse più comuni nelle freccette è questa: “Sono arrivato al doppio, ma non sono riuscito a chiudere”. Spesso la ragione di questo è che all’inizio di un leg, un giocatore non si concentra sul punteggio, sta solo cercando di scalare punti, ma quando arriva vicino alla chiusura si deve fermare ad ogni freccetta per decidere dove tirare la successiva. Un esempio: un giocatore si trova a 92 punti e sta andando in pedana con tre freccette nella sua mano. Sa che la chiusura è T20 e D16. Tira la prima freccetta e colpisce il 20 singolo, si ferma a sottrarre 20 da 92 e quindi inizia a pensare a dove tirare la prossima. Il giocatore sapeva dove tirare se colpiva il triplo ma non se colpiva il singolo. Il trucco è fare i conti prima di andare in pedana. Facendo questo il giocatore sa che se colpisce il triplo 20 andrà al doppio 16, se colpisce il 20 singolo andrà al triplo 16 (o qualunque triplo preferisce per una chiusura da 72 con due frecce, ci sono diverse possibilità) e quindi al doppio 12. Un giocatore competitivo si prepara anche all’evenienza di colpire un 16 singolo con la seconda freccetta. Gli resterebbero 56 punti e potrebbe scegliere di tirare un altro triplo o singolo 16. Per riassumere direbbe a se stesso: “Vado al T20 con la prima freccetta, se lo colpisco vado al D16, se lo manco vado al T16, se con la seconda freccetta lo colpisco, vado al D12, se lo manco torno al T16”. Questo può sembrare complicato, ma con un po’ di pratica diventa più facile, e rimarrete sorpresi di quanto giocherete meglio. Notate che questa strategia non richiede di memorizzare ogni chiusura del bersaglio, ma solo di fare i conti prima di andare in pedana. (continua...)"
Questo è un primo stralcio di un articolo ben più lungo; c'è anche la lista di tutte le chiusure con le debite spiegazioni...
Che ne pensate? Se vi interessa, se volete spiegazioni, approfondire il discorso chiusure o quant'altro postate, postate, postate. Ci ho delle belle dritte...
Bye!
zliim
"Si devono considerare due aspetti per diventare un buon giocatore: essi sono la precisione e la strategia. Precisione è l'abilità nel colpire un determinato bersaglio. Strategia è prendere le giuste decisioni al fine di scegliere a quale bersaglio tirare. In ogni partita a feccette, la precisione rappresenta il 90% delle possibilità di vincere, il restante 10% è strategia. Chi colpisce buona parte dei tripli cui tira è, di solito, il vincitore; ma se l'avversario riesce a tenere il passo, sarà la strategia a fare la differenza. Come sappiamo tutti, i momenti di incertezza durante lo svolgimento del match sono causa di distrazione e quindi di imprecisione. Avere una migliore strategia di gioco può certamente aiutare in questi frangenti e sicuramente incrementa la prestazione in due modi: il primo è la fiducia nei propri mezzi che porta la maggiore conoscenza del gioco. Vedere il mio avversario incerto sulle chiusure o affidarsi al sistema dello "shanghai" (triplo-doppio per chiudere) mi tranquillizza e stimola allo stesso tempo: so che se la gara si risolverà con la strategia, io lo batterò. La seconda è il ritmo. Ho notato che i giocatori tirano bene quando hanno stabilito un ritmo alle loro freccette. La cosa che comunemente spezza il ritmo dei giocatori, è la mancanza di strategia: è molto difficile mantenersi costanti quando ci si deve fermare a fare i conti a metà del tiro. Una delle scuse più comuni nelle freccette è questa: “Sono arrivato al doppio, ma non sono riuscito a chiudere”. Spesso la ragione di questo è che all’inizio di un leg, un giocatore non si concentra sul punteggio, sta solo cercando di scalare punti, ma quando arriva vicino alla chiusura si deve fermare ad ogni freccetta per decidere dove tirare la successiva. Un esempio: un giocatore si trova a 92 punti e sta andando in pedana con tre freccette nella sua mano. Sa che la chiusura è T20 e D16. Tira la prima freccetta e colpisce il 20 singolo, si ferma a sottrarre 20 da 92 e quindi inizia a pensare a dove tirare la prossima. Il giocatore sapeva dove tirare se colpiva il triplo ma non se colpiva il singolo. Il trucco è fare i conti prima di andare in pedana. Facendo questo il giocatore sa che se colpisce il triplo 20 andrà al doppio 16, se colpisce il 20 singolo andrà al triplo 16 (o qualunque triplo preferisce per una chiusura da 72 con due frecce, ci sono diverse possibilità) e quindi al doppio 12. Un giocatore competitivo si prepara anche all’evenienza di colpire un 16 singolo con la seconda freccetta. Gli resterebbero 56 punti e potrebbe scegliere di tirare un altro triplo o singolo 16. Per riassumere direbbe a se stesso: “Vado al T20 con la prima freccetta, se lo colpisco vado al D16, se lo manco vado al T16, se con la seconda freccetta lo colpisco, vado al D12, se lo manco torno al T16”. Questo può sembrare complicato, ma con un po’ di pratica diventa più facile, e rimarrete sorpresi di quanto giocherete meglio. Notate che questa strategia non richiede di memorizzare ogni chiusura del bersaglio, ma solo di fare i conti prima di andare in pedana. (continua...)"
Questo è un primo stralcio di un articolo ben più lungo; c'è anche la lista di tutte le chiusure con le debite spiegazioni...
Che ne pensate? Se vi interessa, se volete spiegazioni, approfondire il discorso chiusure o quant'altro postate, postate, postate. Ci ho delle belle dritte...
Bye!
zliim
sabato 24 novembre 2007
sabato 17 novembre 2007
All Blacks!
...ovvero l'importanza di essere una squadra.
L'avventura comincia bene. Forse perché sono abbastanza pronti. Forse perché tutti (o quasi...) hanno imparato a perdere. Forse perché a furia di rompergli i maroni con le mie teorie qualcuno ha iniziato a fare alcune cose diversamente, cioè a pensare che forse non basta tirare frecce per anni per migliorare...
La prima cosa che gli ho fatto capire è che devono sì misurarsi tra loro, ma non essere rivali; l'amicizia prima di tutto.
La seconda, dopo anni di anarchia, è stata quella di ragionare puntigliosamente su cosa fare, per arrivare a sintetizzare una forma, un metodo condivisibile su cui fondare il proprio sviluppo di gioco. Abbiamo fatto innumerevoli volte le 5 (cinque...) di mattina, soprattutto con Peppe, parlando esclusivamente freccette.
La terza è una citazione di Pino: la perfezione non esiste, possiamo provare solo ad avvicinarla con dedizione e tanto allenamento.
Che avere le idee chiare dia sicurezza è fuori di ogni dubbio. Ma non basta. Perché si può fare sempre di più e meglio. E un continuo cercare, indagare, anche dentro se stessi.
Per questo è importante lo scambio reciproco: abbiamo imparato a osservarci tra di noi, ci avvantaggiamo dei pareri e dei consigli perché ognuno di noi vuole che il proprio compagno diventi più forte.
Detto questo, non importa come andrà il campionato, sia per gli All Blacks che per gli "Highlanders" del Ragtime. Siamo un bel gruppo. Sono contentissimo di quello che vedo e il resto ha poca importanza. I presupposti per una buona stagione ci sono tutti.
Oggi non posto niente di tecnico perché sono valide le domande del post precedente...e perché se non frega niente a voi di discutere e cercare di capire, figurateve che mme frega a me! I manuali si possono leggere, ma capire...è un'altra cosa!
Un salutone ai lettori.
A Pando, Ale (Super...), Nello, Ricky, Prof, Roby, Peppone, Cinzia, Ceska, Barbara, Mirchetto, Capitan Miky, Picchio, Daniè, Lele el tranviere, Giampa, Quercetto, l'On., Simò e Jampy un abbraccio circolare e grazie! A quel GATTO GONFIO del Taja, detto "saccoccetta", sospendo il saluto finché non vedo quelle cose che lui sà...
Bye!
zliim
L'avventura comincia bene. Forse perché sono abbastanza pronti. Forse perché tutti (o quasi...) hanno imparato a perdere. Forse perché a furia di rompergli i maroni con le mie teorie qualcuno ha iniziato a fare alcune cose diversamente, cioè a pensare che forse non basta tirare frecce per anni per migliorare...
La prima cosa che gli ho fatto capire è che devono sì misurarsi tra loro, ma non essere rivali; l'amicizia prima di tutto.
La seconda, dopo anni di anarchia, è stata quella di ragionare puntigliosamente su cosa fare, per arrivare a sintetizzare una forma, un metodo condivisibile su cui fondare il proprio sviluppo di gioco. Abbiamo fatto innumerevoli volte le 5 (cinque...) di mattina, soprattutto con Peppe, parlando esclusivamente freccette.
La terza è una citazione di Pino: la perfezione non esiste, possiamo provare solo ad avvicinarla con dedizione e tanto allenamento.
Che avere le idee chiare dia sicurezza è fuori di ogni dubbio. Ma non basta. Perché si può fare sempre di più e meglio. E un continuo cercare, indagare, anche dentro se stessi.
Per questo è importante lo scambio reciproco: abbiamo imparato a osservarci tra di noi, ci avvantaggiamo dei pareri e dei consigli perché ognuno di noi vuole che il proprio compagno diventi più forte.
Detto questo, non importa come andrà il campionato, sia per gli All Blacks che per gli "Highlanders" del Ragtime. Siamo un bel gruppo. Sono contentissimo di quello che vedo e il resto ha poca importanza. I presupposti per una buona stagione ci sono tutti.
Oggi non posto niente di tecnico perché sono valide le domande del post precedente...e perché se non frega niente a voi di discutere e cercare di capire, figurateve che mme frega a me! I manuali si possono leggere, ma capire...è un'altra cosa!
Un salutone ai lettori.
A Pando, Ale (Super...), Nello, Ricky, Prof, Roby, Peppone, Cinzia, Ceska, Barbara, Mirchetto, Capitan Miky, Picchio, Daniè, Lele el tranviere, Giampa, Quercetto, l'On., Simò e Jampy un abbraccio circolare e grazie! A quel GATTO GONFIO del Taja, detto "saccoccetta", sospendo il saluto finché non vedo quelle cose che lui sà...
Bye!
zliim
lunedì 12 novembre 2007
Pino insegna...a Bologna!
Copio e incollo dal sito della FIGF:
AVVISO AI TESSERATI
NELL' AREA SOCI E' DISPONIBILE IL "MANUALE TECNICO "DI FRECCETTE REDATTO DAl SIG. PINO QUINTIERI.
SABATO 24/11/07,DALLE ORE 17.00 PRESSO IL PALACAVICCHI IL SIG. QUINTIERI SARA' A DISPOSIZIONE DEI SOCI INTERESSATI PER APPROFONDIMENTI E DIMOSTRAZIONI.
Questa è sicuramente una buona notizia per tutti gli appassionati. Finalmente qualcosa (qualcuno...) si muove!
Dal canto mio ho già letto il suo Manuale, che mi ha gentilmente inviato qualche tempo fa, e l'ho trovato molto interessante per vari motivi. Non ho pubblicato niente qui perché spetta a Pino autorizzarmi o meno. Quindi ho avuto tempo di leggerlo bene e confrontarlo con il "mio" che, come qualcuno sà, è preso e tradotto da varie fonti.
Il buon Pino, da uomo concreto e di poche parole qual'è, ha stilato un'ottima sintesi fornendo le indicazioni di base per progredire nel gioco; fondamenti della tecnica, allenamento, conoscenza del bersaglio...ma, secondo me, ha un pò tralasciato l'aspetto mentale, sfiorando l'argomento a più riprese senza scendere nei particolari. Sono convinto che l'ha fatto volutamente proprio per non correre il rischio di essere frainteso. Affrontare l'argomento "psicologico" può rivelarsi un'arma a doppio taglio proprio perché ognuno di noi ha il suo carattere e i suoi meccanismi mentali; la medicina non può essere uguale per tutti.
C'è da dire che la disponibilità di Pino, in uno sport in cui fin'ora non esistevano "maestri", apre sicuramente nuove prospettive. Quando ho iniziato io era difficile reperire le giuste "dritte": mi basavo sull'osservazione, cercando di capire. Una lunga strada, tortuosa e incerta...
D'ora in poi, per i principianti e per chi vuole capire, le cose si mettono meglio, almeno dalle mie parti. Eliminare a priori gli errori tecnici permette sicuramente di avere basi più solide. Poi il resto si fà con l'allenamento (molto...) e l'esperienza in pedana. Ma questo può non bastare: si può essere perfetti tecnicamente e non riuscire a vincere le partite decisive...qui entra in gioco la testa!
Per questo vorrei sapere:
- Quanto conta per voi l'aspetto mentale rispetto a quello tecnico?
- Si può guadagnare sicurezza con l'allenamento o è necessario un'attegiamento specifico per la gara?
- E' meglio l'uovo oggi o la gallina domani?
- Quanti giri fà 'na freccia?
- Cos'ho bevuto ieri dalle 14,30 alle 4 di mattina?
In palio ricchi premi e cotillons...(alla fine mi parte sempre il cazzeggio!)
Un salutone a Pino e a tutti quanti!
zliim
AVVISO AI TESSERATI
NELL' AREA SOCI E' DISPONIBILE IL "MANUALE TECNICO "DI FRECCETTE REDATTO DAl SIG. PINO QUINTIERI.
SABATO 24/11/07,DALLE ORE 17.00 PRESSO IL PALACAVICCHI IL SIG. QUINTIERI SARA' A DISPOSIZIONE DEI SOCI INTERESSATI PER APPROFONDIMENTI E DIMOSTRAZIONI.
Questa è sicuramente una buona notizia per tutti gli appassionati. Finalmente qualcosa (qualcuno...) si muove!
Dal canto mio ho già letto il suo Manuale, che mi ha gentilmente inviato qualche tempo fa, e l'ho trovato molto interessante per vari motivi. Non ho pubblicato niente qui perché spetta a Pino autorizzarmi o meno. Quindi ho avuto tempo di leggerlo bene e confrontarlo con il "mio" che, come qualcuno sà, è preso e tradotto da varie fonti.
Il buon Pino, da uomo concreto e di poche parole qual'è, ha stilato un'ottima sintesi fornendo le indicazioni di base per progredire nel gioco; fondamenti della tecnica, allenamento, conoscenza del bersaglio...ma, secondo me, ha un pò tralasciato l'aspetto mentale, sfiorando l'argomento a più riprese senza scendere nei particolari. Sono convinto che l'ha fatto volutamente proprio per non correre il rischio di essere frainteso. Affrontare l'argomento "psicologico" può rivelarsi un'arma a doppio taglio proprio perché ognuno di noi ha il suo carattere e i suoi meccanismi mentali; la medicina non può essere uguale per tutti.
C'è da dire che la disponibilità di Pino, in uno sport in cui fin'ora non esistevano "maestri", apre sicuramente nuove prospettive. Quando ho iniziato io era difficile reperire le giuste "dritte": mi basavo sull'osservazione, cercando di capire. Una lunga strada, tortuosa e incerta...
D'ora in poi, per i principianti e per chi vuole capire, le cose si mettono meglio, almeno dalle mie parti. Eliminare a priori gli errori tecnici permette sicuramente di avere basi più solide. Poi il resto si fà con l'allenamento (molto...) e l'esperienza in pedana. Ma questo può non bastare: si può essere perfetti tecnicamente e non riuscire a vincere le partite decisive...qui entra in gioco la testa!
Per questo vorrei sapere:
- Quanto conta per voi l'aspetto mentale rispetto a quello tecnico?
- Si può guadagnare sicurezza con l'allenamento o è necessario un'attegiamento specifico per la gara?
- E' meglio l'uovo oggi o la gallina domani?
- Quanti giri fà 'na freccia?
- Cos'ho bevuto ieri dalle 14,30 alle 4 di mattina?
In palio ricchi premi e cotillons...(alla fine mi parte sempre il cazzeggio!)
Un salutone a Pino e a tutti quanti!
zliim
lunedì 29 ottobre 2007
Wonder Cindy &...Super Nello!
Grande performance al torneo del 28 al Pub Ragtime! (E, in fondo, una importante riflessione...)
Due fantastici terzi posti: per Cinzietta del Ragtime nel femminile e per Nello del Ragtime All Blacks, che ha piazzato una delle sue "moNellate". C'è voluto il buon Amichetti per fermarlo. Non posso che rinnovare la mia grande stima per loro, per la grinta e la determinazione che hanno messo in campo.
E' stata, secondo me, una bella giornata e spero che tutti si siano divertiti. Mi sembra che le cose siano scivolare via abbastanza lisce e senza intoppi. Voglio ringraziare per questo tutti i partecipanti.
Tornando al risultato dei nostri due compagni non posso fare a meno di analizzare l'accaduto: non è la prima volta che succede. Entrambi hanno già "assaggiato" qualche volta le fasi finali di un torneo e questo mi ha incuriosito. Voglio capire perché. E questo mi dà modo di introdurre una riflessione sulla mentalità di gioco e sull'approccio alla competizione. Il loro esempio mi renderà più facile il compito.
Partiamo dalle personalità: sono entrambi grandi lavoratori, abituati a lottare, gente che non si aspetta regali e che, al contrario, dà molto a chi gli sta vicino. Cinzia, che conosco molto bene, mette sempre molto entusiasmo in quello che fà. Viene da uno sport agonistico, il pattinaggio, che è molto duro; ha corso sin da piccola, ha perso, ha vinto. E' abituata alla competizione, non molla mai e non cerca scuse. A freccette gioca molto poco ma ha nella mentalità la sua arma vincente.
Nello è il classico outsider, la "wild card" che si getta nel mucchio senza timori reverenziali. Si prepara sempre prima di un torneo, si allena costantemente ed è estremamente determinato. E' il re del cazzeggio ma quando le cose si fanno serie non si tira indietro. E' sempre in lotta con i propri limiti, quindi ha nella motivazione la sua grande forza. E' capace di grande concentrazione e davanti al bersaglio non ha altro pensiero che giocare, e farlo al meglio possibile. Domenica ha messo in pratica, e questo mi ha stupito per la semplicità con cui l'ha fatto, un importante attegiamento mentale che gli avevo suggerito qualche tempo fa: convinto da quanto avevo letto su internet riguardo alla psicologia dello sport, gli ho detto di non pensare al risultato ma a giocare.
Forse l'accaduto può spiegare meglio il concetto, la situazione è classica. Siamo sul 2 a 2, quindi questo è il Leg decisivo. Entrambi i giocatori sanno che chi colpirà il doppio per primo vincerà. Spesso succede che entrambi vanno "in palla" in chiusura, e tirano un numero esorbitante di frecce rendendo la fine del match una lotteria...Nello ha chiuso l'ultimo Leg (era un quarto di finale...) alla prima occasione, centrando il singolo e il doppio che gli sevivano con una facilità disarmante. Quindi lui è andato in pedana senza pensare alla vittoria o alla sconfitta (...posso vincere, lo devo fare subito, altrimenti...) ma pensando solo a giocare. Il gioco consisteva nel colpire un 16 e un doppio 20 e lui l'ha fatto, punto. Era determinatissimo e guardandolo ho intuito, poi me l'ha detto, che in testa aveva solo quello. Nessun dubbio, niente incertezze o tentennamenti, una concentrezione e freddezza esemplari, quasi da campioni, direi...incredibile! Non avevo dubbi che un attegiamento del genere fosse vincente ma vederlo applicato così...
Voi cosa ne pensate? Vorrei leggere qualche commento a proposito. Il concetto è semplice ma...
Bye!
zliim
Due fantastici terzi posti: per Cinzietta del Ragtime nel femminile e per Nello del Ragtime All Blacks, che ha piazzato una delle sue "moNellate". C'è voluto il buon Amichetti per fermarlo. Non posso che rinnovare la mia grande stima per loro, per la grinta e la determinazione che hanno messo in campo.
E' stata, secondo me, una bella giornata e spero che tutti si siano divertiti. Mi sembra che le cose siano scivolare via abbastanza lisce e senza intoppi. Voglio ringraziare per questo tutti i partecipanti.
Tornando al risultato dei nostri due compagni non posso fare a meno di analizzare l'accaduto: non è la prima volta che succede. Entrambi hanno già "assaggiato" qualche volta le fasi finali di un torneo e questo mi ha incuriosito. Voglio capire perché. E questo mi dà modo di introdurre una riflessione sulla mentalità di gioco e sull'approccio alla competizione. Il loro esempio mi renderà più facile il compito.
Partiamo dalle personalità: sono entrambi grandi lavoratori, abituati a lottare, gente che non si aspetta regali e che, al contrario, dà molto a chi gli sta vicino. Cinzia, che conosco molto bene, mette sempre molto entusiasmo in quello che fà. Viene da uno sport agonistico, il pattinaggio, che è molto duro; ha corso sin da piccola, ha perso, ha vinto. E' abituata alla competizione, non molla mai e non cerca scuse. A freccette gioca molto poco ma ha nella mentalità la sua arma vincente.
Nello è il classico outsider, la "wild card" che si getta nel mucchio senza timori reverenziali. Si prepara sempre prima di un torneo, si allena costantemente ed è estremamente determinato. E' il re del cazzeggio ma quando le cose si fanno serie non si tira indietro. E' sempre in lotta con i propri limiti, quindi ha nella motivazione la sua grande forza. E' capace di grande concentrazione e davanti al bersaglio non ha altro pensiero che giocare, e farlo al meglio possibile. Domenica ha messo in pratica, e questo mi ha stupito per la semplicità con cui l'ha fatto, un importante attegiamento mentale che gli avevo suggerito qualche tempo fa: convinto da quanto avevo letto su internet riguardo alla psicologia dello sport, gli ho detto di non pensare al risultato ma a giocare.
Forse l'accaduto può spiegare meglio il concetto, la situazione è classica. Siamo sul 2 a 2, quindi questo è il Leg decisivo. Entrambi i giocatori sanno che chi colpirà il doppio per primo vincerà. Spesso succede che entrambi vanno "in palla" in chiusura, e tirano un numero esorbitante di frecce rendendo la fine del match una lotteria...Nello ha chiuso l'ultimo Leg (era un quarto di finale...) alla prima occasione, centrando il singolo e il doppio che gli sevivano con una facilità disarmante. Quindi lui è andato in pedana senza pensare alla vittoria o alla sconfitta (...posso vincere, lo devo fare subito, altrimenti...) ma pensando solo a giocare. Il gioco consisteva nel colpire un 16 e un doppio 20 e lui l'ha fatto, punto. Era determinatissimo e guardandolo ho intuito, poi me l'ha detto, che in testa aveva solo quello. Nessun dubbio, niente incertezze o tentennamenti, una concentrezione e freddezza esemplari, quasi da campioni, direi...incredibile! Non avevo dubbi che un attegiamento del genere fosse vincente ma vederlo applicato così...
Voi cosa ne pensate? Vorrei leggere qualche commento a proposito. Il concetto è semplice ma...
Bye!
zliim
giovedì 25 ottobre 2007
Domenica 28?...c'è il Torneo!
Venite gente! Accorrete numerosi al Torneo di domenica al Ragtime in quel di Chiaravalle!
Assisterete ad avvincenti sfide, serrate battaglie giocate sul filo dei doppi. Udirete sonanti urla di vittoria e roboanti bestemmie, alcune in lingue sconosciute...
Portate pure cugine, cugini, nuore, zie, suocere, nonni in carriola, mogli, mariti e conviventi! Siete tutti i benvenuti! Son sempre gradite le gentil fanciulle in cerca di cavalieri senza macchia e zizzoni erranti; vi comunico con orgoglio che ne abbiamo a volontà! E di tutte le fogge, perdindirindìna!
Al caro Paul, e a tutte le anime voraci, dico che non si lesinerà sulle libagioni, e la birra scorrerà gaiamente a placar le vostre ugole, affinché la vita vi sia più lieve.
Orsù vi aspettiamo, pronti a rendervi pan per focaccia, sui sei campi di battaglia che appronteremo a cotal scopo. Siamo sicuri che, come sempre, vinceranno i migliori poiché il bersaglio, pur punzecchiato in ogni dove, non dice mai menzogne.
Un abbraccio circolare a tutti! Ciao!
mr zliim
Assisterete ad avvincenti sfide, serrate battaglie giocate sul filo dei doppi. Udirete sonanti urla di vittoria e roboanti bestemmie, alcune in lingue sconosciute...
Portate pure cugine, cugini, nuore, zie, suocere, nonni in carriola, mogli, mariti e conviventi! Siete tutti i benvenuti! Son sempre gradite le gentil fanciulle in cerca di cavalieri senza macchia e zizzoni erranti; vi comunico con orgoglio che ne abbiamo a volontà! E di tutte le fogge, perdindirindìna!
Al caro Paul, e a tutte le anime voraci, dico che non si lesinerà sulle libagioni, e la birra scorrerà gaiamente a placar le vostre ugole, affinché la vita vi sia più lieve.
Orsù vi aspettiamo, pronti a rendervi pan per focaccia, sui sei campi di battaglia che appronteremo a cotal scopo. Siamo sicuri che, come sempre, vinceranno i migliori poiché il bersaglio, pur punzecchiato in ogni dove, non dice mai menzogne.
Un abbraccio circolare a tutti! Ciao!
mr zliim
lunedì 22 ottobre 2007
Bloggo pur'io!
E' con grande piacere che mi infilo nella mischia dei blogger, un pò per sfizio, un pò per curiosità. Lo faccio a nome, e per conto, degli amici freccettari che condividono con me le gioie e i dolori che dà questo fantastico sport. Parlo soprattutto dei ragazzi e le ragazze del Dart Club Ragtime e del nuovo, fantastico Club, gli All Blacks, cui faccio i miei migliori auguri. Ma mi rivolgo anche a tutti gli altri che hanno contratto, come noi, il "morbo delle freccette". Se uscire la sera e stare insieme, giocare, parlare, bere, sparare ca..ate è una malattia, spero vivamente in un'epidemia...si salverebbe parecchia gente dalla devastazione celebrale che opera, molto efficacemente a mio avviso, la TV. Uscite! Riprendetevi la vostra vita, porcazzozza!
Ma torniamo a noi. Vorrei che questo spazio sia di aiuto a tutti e per questo ho deciso di trattare prevalentemente argomenti tecnici inerenti al gioco. Mi piacerebbe che si parlasse e ci si confrontasse prevalentemente su questo. I regolamenti sono importanti, per carità, ma vorrei cercare insieme a voi di incrementare il livello prestazionale, affrontando sia l'aspetto tecnico che quello "strategico". Per me è la cosa migliore da fare. Per questo posterò al più presto il primo argomento: si parlerà delle fasi di sviluppo del gioco. Se siete curiosi tornate qui al più presto. Vi aspetto!
Ciao!
Zliim
Ma torniamo a noi. Vorrei che questo spazio sia di aiuto a tutti e per questo ho deciso di trattare prevalentemente argomenti tecnici inerenti al gioco. Mi piacerebbe che si parlasse e ci si confrontasse prevalentemente su questo. I regolamenti sono importanti, per carità, ma vorrei cercare insieme a voi di incrementare il livello prestazionale, affrontando sia l'aspetto tecnico che quello "strategico". Per me è la cosa migliore da fare. Per questo posterò al più presto il primo argomento: si parlerà delle fasi di sviluppo del gioco. Se siete curiosi tornate qui al più presto. Vi aspetto!
Ciao!
Zliim
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