Il blog del dart club ragtime

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Ragtime Pub & Dart Club

giovedì 4 giugno 2009

Il gioco delle freccette: ESERCIZIO, ESERCIZIO, ESERCIZIO! Parte 2

I giusti giochi per esercitarsi
quali giochi fare in allenamento e perché

Ogni volta che si parla d’allenamento, ci si chiede; come? La risposta dipende principalmente dai vostri punti deboli, dalle mancanze tecniche o le difficoltà che vi riconoscete. Molti giocatori si allenano martellando il 60, spostandosi poi su qualche doppio o al Bull e poi di nuovo al 60; questo è naturalmente un modo di fare assurdo. In molte partite o tornei avrete notato dei buoni giocatori scalare punti senza apparente difficoltà per poi perdersi sul doppio. Salvo che giochiate a livelli “professionistici”, la maggior parte delle partite saranno decise dal doppio. Quindi il punto debole dei giocatori “normali„ sta nel colpire i doppi. Questo significa che la maggior parte dell’allenamento per migliorare, ad ogni livello, va svolto li! Questo vale per tutti, anche per i principianti ed un sempre!
Un buon gioco per esercitarsi deve:
Permettere di migliorarvi in ogni settore del bersaglio,
Essere adatto al “solitario”,
Far mettere “a fuoco” i doppi, i tripli e il Bull (mezzo Bull compreso),
Essere adeguato al vostro livello, quindi né troppo difficile o tendente alla frustrazione o noioso,
Essere didattico, divertente e competitivo.
Non richiedere, nel migliore dei casi, di segnare punti per mantenere il giusto ritmo.

Possiamo quindi scartare tutto il “martellamento” del 60 e anche il 501 come allenamento, perché implica il segnare i punti e quindi toglie tempo e concentrazione al vostro esercizio.
Suggerirò alcuni giochi piacevoli più avanti perché desidero dare un po' più di rilievo al discorso “didattico, divertente” e anche “competitivo”. E’ importante perché, come già detto, le vostre sessioni d’allenamento devono anche motivarvi. E’ quindi necessario darsi degli obiettivi, in particolare nelle sessioni più lunghe. Un lavoro ben fatto vi deve permettere di controllare i vostri miglioramenti nel tempo. Verificare e controllare richiede, naturalmente, una qualità che spesso è difficile da applicare mentre giudichiamo noi stessi: l’OBIETTIVITÀ’. Il modo migliore per rimanere obiettivi sta nell’annotare i risultati su un taccuino (o anche, in tempi moderni, sul computer). I vostri risultati devono perciò essere misurabili e, quindi, avere un sistema d’attribuzione di punti, anche inventato da voi. Passiamo ora ad illustrare alcuni giochi per esercitarsi.

170
Un gioco di durata abbastanza breve, è in sostanza una versione ridotta del 501. S’inizia quindi sui punti per arrivare quasi subito al doppio. Il gioco mette a fuoco soprattutto la chiusura (doppi!) e un po' di tiro ai punti, perché si è in pratica obbligati ad iniziare con un 60 (non tentereste la chiusura minima con 3 frecce?). E’ competitivo perché il 170, essendo la chiusura più alta possibile, permette di misurare il risultato perfettamente conteggiando semplicemente le freccette che sono state necessarie per chiudere. Potete quindi puntare ogni volta ad un risultato migliore. Giocate un paio di 170 nelle vostre sessioni brevi d’allenamento e segnatevi il numero di freccette che avete tirato per chiudere ciascun “mini-Leg”. Potrete così controllare i vostri progressi semplicemente calcolando le medie d’ogni sessione. E’ anche un esercizio molto didattico per i principianti, perché costringe a fare mente locale su tripli e singoli, necessari per portarsi in chiusura, ed abitua a cercare sempre la via più rapida e redditizia per arrivare al doppio. E, come ben sapete, avere le idee chiare in certi frangenti, è di cruciale importanza!

Giro dell’orologio (possibilità di molte varianti !)
Per il principiante questo è il gioco di base perfetto. Si tira al Bull e a tutti i numeri dall’uno al 20, si contano le freccette che sono state necessarie per colpire ogni settore sommando i risultati di volta in volta. Il giro dell’orologio può essere giocato in questa forma anche con i doppi ed i tripli. Molto didattico, perfetto per esercitarsi.
Tra le molte varianti del gioco; si “sparano” tre freccette al triplo d’ogni numero e al Bull. Se si colpisce il singolo si segna un punto, il triplo ed il Bull valgono 3 punti. Si sommano quindi i punti realizzati in ogni settore. Questo gioco è semplice ma molto buono, perché vi lascia girare sul bersaglio, vi spinge a raggruppare le freccette sui tripli e vi consente sempre di puntare ad un nuovo punteggio massimo. Didattico, divertente e competitivo. Un giocatore medio si attesterà sui 60 punti; fare 70–80 punti è già buono mentre superare i 100 è alto livello! Questo metodo è un buon esercizio per i tripli, ma purtroppo non fa nulla per i doppi (tranne che migliorare la vostra precisione in generale).

Chiusura
Qui si gioca sui doppi e il Bull. Si parte da un punteggio base di 60 e si tenta di chiudere con tre freccette. Se l’operazione non riesce si scala un punto, se riesce se ne aggiungono 10 per il tiro seguente. Potete proseguire finché volete o fino a quando avete raggiunto un punteggio impossibile da chiudere con tre freccette (fatemi sapere se arrivate a tanto…:P).

Esempio:

tiro 1: 60 – non chiuso
tiro 2: 59 – chiuso
tiro 3: 69 – non chiuso
tiro 4: 68 – non chiuso
tiro 5: 67 – chiuso
tiro 6: 77 – non chiuso… e così via.

Vedete fino a dove potete arrivare. Questo gioco è meno adatto al vostro taccuino dei progressi, ma lo consiglio e raccomando a tutti. Può però diventare a volte frustrante; in tal caso cambiate gioco. E’ in ogni caso un buon esercizio per singoli e doppi.

Ogni variante da voi inventata va bene; un buon giro dei doppi fatto in maniera non frustante, cioè dandosi un limite di freccette da tirare ad ogni doppio, è un esercizio molto utile in funzione della partita. Naturalmente, qualsiasi altro gioco vi piaccia che fa fronte ai vostri requisiti è in ogni caso buono. I suddetti giochi vano bene per le vostre sessioni d’allenamento più lunghe (un’ora o più) con il 170 che fa eccezione. Questo gioco va molto bene per gli allenamenti di breve durata, come anche un giro dell’orologio, ma è meglio in generale puntare di più sui doppi spesso necessari, andare un po’ a punti e quindi tornare ai doppi o ai tripli finché non ottenete un certo feeling con le freccette ed il vostro tiro.

In una sessione breve d’allenamento non è così importante il risultato pratico. Esercitare la concentrazione ed ottenere la giusta sensibilità sono molto più importanti del resto.

4 commenti:

  1. Bella Zliim, questo mi torna molto utile. Il giochino della chiusura a 170 già lo faccio, invece quello dell'orologio non lo uso e può tornare utile, perchè quando devi colpire un singolo per piazzarti in chiusura e non lo prendi, lo sconforto diventa grandissimo.

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  2. Bravo Calì, come spiega il tizio, e come è logico che sia aggiungo io, è importante sapersi muovere su tutto il bersaglio. L'insicurezza porta dritto allo sconforto. E' come dover fare una strada che si percorre di rado: nun te ricordi quasi un c...o, non sai precisamente dove ti trovi e non sei sicuro di arrivare dove vuoi arrivare...non gode manco el tom-tom! C'è chi dice che se sei preciso in un punto lo sei su tutto il bersaglio ma io non sono molto daccordo. Me pare più normale abituarsi a calcare tutta la faccia del bersaglio in modo che, come dicevo sopra, non te trovi nella situazione di dover tirare in settori in cui non hai tirato prima, durante il riscaldamento. Questo è moooolto importante in funzione delle gare e, secondo me, di qualsiasi partita. Se si prende prima confidenza col terreno è più facile evitare le buche...che ne pensi?

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  3. Sono daccordissimo con te. Bisogna conoscere il bersaglio bene. Anche perchè se pensi di non prendere un doppio "strano" non lo prenderai sicuramente ed è una limitazione al gioco. Come diceva Confucio (ahaha) i doppi sono tutti uguali, infatti i professionisti non evitano doppi che gli consentono di chiudere con un giro in meno, anzi.

    P.S. T'è piaciuto il testo che t'ho mandato ? Il lavoro per un paio di settimane te l'ho trovato ?

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  4. Sticòzzi Calì! Me sa che c'avrò da fà...il malloppo conta più de 120 pagine! Già me viene la cecàgna...
    Ce vorrà un po de tempo ma ce la faccio. Però...'spetta che te lo digo in altra sede.

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