Parte 1
Pubblico la prima parte di un articolo che riguarda l'allenamento e la sua importanza fondamentale. Il testo originale in inglese è tratto dal sito "the dart thrower" (vedi link in basso) ed è stato da me tradotto cercando di fare la massima chiarezza. So, here we go!
"Esercitarsi è il punto chiave per migliorare il vostro gioco. C’è un detto diffuso tra i giocatori: tre regole per trasformarsi in un buon giocatore? Esercizio, esercizio, esercizio!
Frequenza e consapevolezza prima della quantità
Note generali su come dovreste organizzare le vostre sessioni d’allenamento.
Ogni quanto tempo? Per quanto tempo? E’ una domanda classica la cui risposta è, naturalmente, spesso, più spesso possibile. Dipende dal tempo che voi avete a disposizione o che volete dedicare all'allenamento. Se si tratta di 8 ore giorno, grande. Se è un’ora, giusto. In ogni modo l’allenamento va fatto bene. Un'ora di allenamento intenso e motivato è meglio di 8 ore di sballottamento delle freccette, di “cosi-cosi” e di noia. E, come nel titolo di questo paragrafo, la frequenza è più importante della quantità. Meglio esercitarsi una mezz’oretta al giorno che 7 ore in un giorno e niente negli altri sei.
Provate ad esercitarvi in ogni giorno della settimana, con non più di uno o due giorni di pausa, allenandovi una ventina di minuti al giorno, anche in sessioni separate. Dedicate un giorno la settimana ad una sessione più completa di 2 ore o più. Così va benissimo. Ma non solo la frequenza è più importante della quantità; anche l’intensità lo è. Fate le sessioni d’allenamento ad un livello di concentrazione simile a quello di gara. Se vedete che la vostra concentrazione o la motivazione calano durante la sessione più lunga, prendetevi una pausa. Dai 15 ai 30 minuti va bene. Dovreste anche fare una pausa se siete insoddisfatti del vostro gioco; proverete a riprendere più tardi con nuova motivazione e consapevolezza. Non essere concentrati e motivati rende l’allenamento inutile e anche dannoso. Meglio non esercitarsi se non si ha divertimento nel farlo. Non bisogna sforzarsi di continuare; se non c’è entusiasmo, non fatelo. Naturalmente se per uno o due giorni v’impigrite, non significa che vi manca la personalità per diventare un buon giocatore. L’auto-tormentarsi tipico degli altri sport (principalmente per irrobustire i muscoli) non è una necessità, non nelle freccette. Le freccette sono sensibilità e coordinazione, non sofferenza fisica.
Perché dovrebbe essere solitario
Esercitarsi da soli è il metodo migliore
Esercitarsi da soli è molto più importante che esercitarsi con gli amici o giocare quante più partite possibili. Il gioco con l’avversario è naturalmente molto importante ma, se dobbiamo fare un rapporto fra le due cose, affermerei che è meglio fare un terzo di gara e due terzi (o anche più) d’allenamento in solitario. Le ragioni di questo fatto non sono realmente evidenti, anche perché molti giocatori si accorgono di rendere di più in allenamento che in gara; questo li porta a pensare che sia la mancanza d’abitudine alle gare che causa questa differenza di rendimento. In realtà ciò è sbagliato. E’ vero che c’è differenza tra allenamento e gara, anche per i professionisti, ma questo vale per qualunque altro sport!
Migliorare le vostre prestazioni in gara e portarle a quasi (fare lo stesso è, in effetti, impossibile) il livello delle prestazioni in allenamento, richiede principalmente l’uso della psicologia dello sport, perché le condizioni mentali durante la gara sono il motivo di questa differenza. E se siete uno di quei rari giocatori che dicono di rendere di più in gara che in allenamento, il motivo (e l’unico vero!) è che non vi esercitate abbastanza in solitario, o non lo fate bene. Esercitandovi con i compagni di squadra, non importa se giochino bene o in ogni modo meglio di voi, cercherete solo di alzare il vostro livello sopra il loro. Esercitandovi da soli costantemente, non avrete altro avversario che voi stessi e potrete sempre tendere a migliorarvi in maniera quasi infinita, provando a battere il vostro limite. Non importa se giocate bene, potrete sempre essere migliori. Nessun allenamento fatto di partite o gare con avversari può farvi progredire nel gioco. Quando incontrate avversari forti che attaccano al loro livello, è necessario che il vostro sia più alto per vincere. Quindi è il vostro limite ciò che dovete battere e questo si fa da soli. Solo cosi si può aspirare a qualcosa di più, ad un progresso nel gioco vero, reale."
End of part 1. Se vedemo.
zliim
grande Zliim. Come al solito sempre post molto interessanti.
RispondiEliminaBellissimo Zliim, continua continua, che stampo tutto , hihihihihihi.
RispondiEliminaHo anch'io un paio di testi in Inglese, ma nella traduzione non sono un granchè, se li ritrovo te li mando. Ciao.
Ok, manda pure. Li tradurrò tra una birra, una sigaretta e un caffè...
RispondiEliminatornando al post, siccome non mi pare il caso di prendere tutto per oro colato, vorrei conoscere anche il vostro punto di vista; magari ne viene fuori qualcosa di interessante. Siete daccordo su tutto?...
beh Zlim non sono daccordo su l'ultima parte. (copio e incollo: "E se siete uno di quei rari giocatori che dicono di rendere di più in gara che in allenamento, il motivo (e l’unico vero!) è che non vi esercitate abbastanza in solitario, o non lo fate bene. Esercitandovi con i compagni di squadra, non importa se giochino bene o in ogni modo meglio di voi, cercherete solo di alzare il vostro livello sopra il loro.")
RispondiEliminaIo sono uno di quelli che in gara rende il 20% in più. Sono uno che sente la competizione che ha sete di competizione e per tirare fuori tutta la forza ho bisogno di uno stimolo. Allenarimi da solo lo faccio ma non più di un ora. Dopo me scazzo....
A me me fa così poi...boh!
Io, per quel poco che vale la mia opinione, ho notato che a volte è come dici te, soprattutto per il fatto che mi alleno veramente poco/niente. Spesso riesco a trovare in partita quell'x% in più soprattutto in vista della chiusura. Allora riesco a impadronirmi un po della situazione, soprattutto perché a conti non sto messo male e la chiusura fatta bene mi "ingrifa".
RispondiEliminaA volte, invece, mi rendo conto in allenamento di poter fare molto di più. Mi spiego: dopo un po riesco a tirare veramente bene, mi impossesso del tiro che ho nella testa, e lo eseguo perfettamente. Calmo, sciolto e naturale, senza sforzo. Mi sembra tutto così sotto controllo che non ho neanche bisogno di VOLERE; fisso il punto, carico, spinta, rilascio e...porca troia ho preso l'uno triplo! Ahahahahah!
A parte gli scherzi, è proprio così. Se subito dopo gioco una partita con qualcuno, subentra l'agonismo e mi fotto con le mie stesse mani. Il tiro non è più quello bello e pulito di prima, diventa più forzato e a tratti violento, in poche parole, fuori controllo. Ovviamente questo mi fa talmente incaxxare che butto tutto a carte e quarantotto. E' il mio carattere di me.da, ma ci sto lavorando. In buona sostanza penso che l'allenamento vada fatto proprio per limare i difetti e ottenere la sensibilità e il massimo controllo possibili. Quando ti scazzi, come dice il tipo, fai bene a smettere. Ma quando sai cosa cercare e hai voglia di farlo ti metti sulla strada giusta per passare da "tiratore" di freccette a "giocatore" vero. Questo penso sia il anche il tuo fine e, come scritto nel testo, ci si può arrivare soltanto con un serio allenamento fatto, purtroppo, da solo.
Caro Paul, è come per le pippe; sono propedeutiche all'atto sessuale vero e proprio...Ahahahahah!
Ciao!