La decisione è stata presa: la maggioranza dei Presidenti di Club hanno votato a favore della creazione di un unico regolamento disciplinare valido per tutti. Ciò significa che il regolamento precedente della Federazione, da molti ritenuto incompleto e troppo vago in diversi punti, verrà integrato e arricchito di nuove norme. L'intento è quello di fornire alle Commissioni gli strumenti necessari per stabilire in che modo sanzionare le infrazioni e gli eventuali comportamenti scorretti in maniera chiara e uguale per tutti i tesserati F.I.G.F.
Tutto nasce dalle mozioni presentate all'Assemblea dal Presidente del D.C. Treviso il quale, a seguito di una cosiddetta “disavventura” del suo Club, ha ritenuto ormai indispensabile fare chiarezza nel nebuloso campo disciplinare. Non scendiamo nei particolari della citata “disavventura” perché ci sarebbero diverse questioni da dirimere, prima fra tutte i chi, i come e i quando dell'incredibile pateracchio. Tra l'altro uno degli attori principali si è sottratto al pubblico dibattito (per carità, magari aveva altri impegni) per cui...
Tornando al nuovo “codicillo” in questione, pare che lo spunto verrà preso dai regolamenti già esistenti nelle Regioni Lombardia e Marche. Non sappiamo se si tratterà di un copia-incolla o se verranno ridefiniti tutti gli aspetti; considerando la varietà e la fantasia con cui l'italica gente riesce a infrangere le più comuni regole del buon senso c'è da pensare che non sarà affatto facile contemplare la già vasta casistica. A meno che non si attinga dal Codice di Procedura Penale... Confesso: ho un po' paura.
D'ora in poi, inoltre, verrà pubblicato un bollettino dei provvedimenti disciplinari presi: praticamente, l'elenco delle squalifiche in atto, in modo che tutti sappiano chi, per quanto e perché. Una specie di gogna che, a mio avviso, ci potevamo risparmiare: i Presidenti di Club sanno già che, iscrivendo un giocatore squalificato, sono responsabili e possono essere sanzionati duramente. Ma l'italica attitudine al raggiro, come sappiamo, è spesso irresistibile. Quindi ben venga la gogna, ce la meritiamo.
L'ultima mozione è stata respinta. Si trattava di affidare a una terza persona, estranea quindi alla Federazione, la Presidenza della Commissione Unica d'Appello. Qui penso che il portafogli abbia prevalso su tutti gli altri aspetti e, tutto sommato, non a torto. Incaricare un esperto giurista, un avvocato, mi sembra eccessivo più che oneroso anche se, a quanto pare, ce ne dovremo dotare in futuro (Coni dispone...).
Se è vero che a stomaco pieno si ragiona meglio – le mozioni sono state votate dopo pranzo – dovremmo essere ben contenti del risultato. Ci sono però alcune cosette che ho notato. Ho trovato una Dirigenza abbastanza rigida sulle posizioni e piuttosto refrattaria al cambiamento, specie quando si parla di regolamenti. Ho capito, e condivido, il punto di vista del Presidente: quando sai cosa devi fare e applichi le semplici regole del fair play, non è necessario che ti dica cosa “NON devi fare, altrimenti...”. Caro Presidente, sarebbe bello se fosse così! Lei sa meglio di me in che posto viviamo: il paese dello scaricabarile, dove tutti vincono le elezioni, dove il calcio è una religione e la religione uno sponsor... rispetto per le regole? Per l'avversario? “Ma mi facci il piacere!” per dirla alla Totò. L'importante è vincere, a tutti i costi, altro che fair play!
A mio modesto parere il problema è culturale prima che disciplinare. Per questo motivo il “codicillo” può essere una soluzione. Proprio perché c'è gente che stenta a capire dove finisce la propria libertà e dove inizia quella altrui. Abbiamo bisogno di leggi e regolamenti, di sanzioni, perché onestà e buonsenso spesso latitano anche nel nostro amato sport. Quindi, se volevate la certezza della pena ora l'avrete, cari tesserati. Chi sbaglia, giustamente, paga; ma speriamo che impari anche qualcosa!
E ora in ginocchio sui ceci, somari!
V. Filtri
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